È iniziata la III Conferenza Internazionale su Migrazione e Rifugio (ICoMiR). Il primo giorno si è aperto con un bel momento simbolico di poesia e canto, animato da migranti impegnati nella missione scalabriniana.
Successivamente si è formata la tavola di apertura con le autorità invitate, che hanno pronunciato i loro discorsi inaugurali:
• Suor Marlene Wildner – Direttrice del CSEM e anfitriona dell’evento
• Dott.ssa Rose Jaji – Professoressa e ricercatrice presso il German Institute of Development and Sustainability
• Mons. Denilson Geraldo – Vescovo ausiliare di Brasília, in rappresentanza del Cardinale Arcivescovo Paulo Cezar Costa
• Flavia de Moura, Rappresentante di ONU Donne
• Suor Neusa de Fátima Mariano – Superiora Generale della Congregazione delle Suore Missionarie Scalabriniane
Nel suo discorso di benvenuto, Suor Marlene ha salutato i presenti, sottolineando la partecipazione delle Suore Scalabriniane e dei collaboratori provenienti dalle missioni della Congregazione nei vari continenti, tutti impegnati nella difesa e promozione dei diritti dei migranti e rifugiati. Parlando del Centro Studi sulle Migrazioni (CSEM), ha affermato:
“Lavoriamo per costruire una contro-narrazione alla visione egemonica sulla migrazione e sul rifugio contemporanei. Vogliamo creare una piattaforma di dialogo permanente e globale tra mondo accademico, società civile, istituzioni pubbliche e le stesse persone migranti e rifugiate.”
La rappresentante di ONU Donne ha evidenziato come la conferenza rappresenti uno spazio essenziale di dialogo sulla mobilità umana, la giustizia e la dignità. Ha dedicato il suo intervento in particolare: “alle donne in situazioni di migrazione e rifugio, le cui storie, spesso invisibili, rivelano le molteplici forme di disuguaglianza che ancora strutturano i nostri territori e le nostre politiche.”
Ha segnalato un importante cambiamento nel profilo migratorio in Brasile: nel 2023, le donne hanno rappresentato il 41,5% delle richieste di asilo, un aumento significativo rispetto al 10% di dieci anni fa. Questa femminilizzazione delle migrazioni ha implicazioni profonde per le politiche pubbliche e per i sistemi di accoglienza e integrazione.
Ha spiegato che le donne in mobilità affrontano una doppia vulnerabilità: come migranti e come donne. Sono più esposte alla violenza di genere, molestie, sfruttamento sessuale, traffico di esseri umani e lavoro precario, soprattutto nel settore domestico e della cura. In Brasile, oltre la metà delle lavoratrici domestiche sono donne nere, e tra le migranti molte lavorano informalmente, senza diritti né protezione.
Molte di loro sono anche capofamiglia, responsabili della cura dei figli senza supporto istituzionale. Spesso non hanno accesso a servizi di assistenza all’infanzia, salute sessuale e riproduttiva, o documenti regolari. Tutto ciò compromette direttamente la loro autonomia economica, il benessere e la dignità.
Ha concluso affermando che questo scenario richiede: “un impegno collettivo per riconoscere e affrontare queste disuguaglianze strutturali attraverso politiche pubbliche intersezionali che considerino genere, razza, classe e territorio. La giustizia migratoria sarà possibile solo se sarà anche giustizia di genere. Non possiamo lasciare indietro nessuno.”
Nel suo intervento, Suor Neusa de Fátima Mariano, Superiora Generale delle Suore Missionarie Scalabriniane, ha sottolineato che il III ICoMiR esprime le dinamiche, le ricchezze e le sfide del lavoro con migranti e rifugiati. Ha dichiarato:
“Comprendere le cause e le conseguenze delle migrazioni, umanizzarne i processi e promuovere i diritti umani di tutti gli attori coinvolti sono elementi essenziali del carisma della nostra Congregazione. Valorizziamo anche le potenzialità che la mobilità umana porta sia ai migranti sia alle società di origine, transito e arrivo.”
Ha ricordato che oggi questa missione è sempre più impegnativa e richiede alla Congregazione di assumere posizioni sempre più coraggiose e audaci nella difesa della dignità di ogni essere umano. L’obiettivo è rafforzare l’efficacia e l’efficienza delle azioni promosse dalle Scalabriniane.
La conferenza principale del primo giorno ha trattato il tema: “Mobilità umana: itinerari per una convivenza umanizzante”, con Jorge Castillo Guerra e moderata da Roberto Marinucci.
A cura di Suor Luciana Pitol, Servizio di Comunicazione








