Giuseppe Marchetti nacque il 3 ottobre 1869 a Lombrici di Camaiore, in Italia. Figlio di Angelo Marchetti e Carolina Ghilarducci Marchetti. Inizia a lavorare da bambino, collaborando con il padre al mulino Mansi. Il duro lavoro di mugnaio accrebbe la sua sensibilità verso i poveri e rafforzò il suo carattere e la sua volontà.
Fu ordinato sacerdote il 3 aprile 1892 e celebrò la prima messa a Capezzano Pianore, provincia di Lucca, Italia. Fu nominato professore di francese e matematica al seminario, ma il suo pensiero correva spesso al mondo bisognoso di missionari, perché voleva essere uno di loro.
Il 25 aprile 1892 il vescovo di Piacenza, Giovanni Battista Scalabrini, tenne una conferenza presso la Chiesa dei Servi di Maria, a Lucca, nella quale presentò la drammatica situazione dei migranti italiani. Cresceva in lui il desiderio di essere missionario, di dare la vita per il bene delle anime. Padre Giuseppe Marchetti, già parroco di Compignano, accompagnava i parrocchiani al porto di Genova e li proteggeva dagli attacchi degli agenti migratori, veri e propri “mercanti di carne umana”, avvoltoi che perseguitavano le povere famiglie in procinto di partire.
Di fronte a questa scena, padre Giuseppe Marchetti non ha saputo nascondere il suo dolore. Il capitano Gavotti capì il dramma del prete e, prendendolo per mano, disse: “Scommetto che li accompagneresti volentieri nelle Americhe”. La risposta non è venuta dalla voce di padre Giuseppe Marchetti, ma dai suoi occhi, che hanno concordato. “Allora”, ha risposto Gavotti, “non solo questa volta, ma anche in futuro, voglio che i miei piroscafi, per i migranti, abbiano a bordo il loro Cappellano”.
Pronto! Nel cuore di padre Giuseppe Marchetti si suggella un nuovo orientamento di vita: sarà missionario in terra straniera, iniziando come cappellano a bordo delle navi. Tornato a Lucca, si recò a Piacenza per presentarsi a Mons. Giovanni Battista Scalabrini e parlare del suo desiderio di accompagnare gli emigranti come cappellano a bordo e fu accolto molto bene dal vescovo.
Nell’ottobre del 1894 padre Giuseppe Marchetti fece il suo primo viaggio come missionario, cappellano a bordo della nave Giulio Cesare. Come cappellano di bordo visse intensamente il suo sacerdozio: catechizzava, celebrava, confessava, regolarizzava matrimoni, svolgeva funzioni funebri, era il giudice di pace in mezzo a quella folla di circa 1.500 persone. Nel dicembre dello stesso anno compie il suo secondo viaggio in Brasile sulla nave Maranhão. Durante il viaggio, dopo la cerimonia funebre di una madre che lascia un bambino piccolo tra le braccia di un padre che ha minacciato di gettarsi in mare. Padre Giuseppe si prende cura del bambino orfano e si prende cura di lui. Così, “Dio ha piantato nel suo cuore ardente” il desiderio di costruire un orfanotrofio per accogliere i piccoli che erano indifesi. Nel febbraio 1895, sul suolo di San Paolo, pose la prima pietra dell’Orfanotrofio Cristoforo Colombo,
Mentre si costruiva l’orfanotrofio, padre Giuseppe Marchetti tornò in Italia con il progetto di portare suore missionarie al suo lavoro. Così, nell’ottobre del 1895, le prime quattro Suore Missionarie di San Carlos Borromeo, Scalabriniane, insieme al missionario Padre Giuseppe Marchetti, emisero i voti religiosi nelle mani del vescovo e fondatore, Mons. Giovanni Battista Scalabrini. Ricevono il Crocifisso come Compagno nelle loro peregrinazioni e, il giorno seguente, dal porto di Genova, partono tutti “migranti con migranti”.
Nel dicembre 1895 fu ufficialmente inaugurato l’Orfanotrofio Cristoforo Colombo, nel quartiere Ipiranga. In questo periodo, Padre Giuseppe, pur curando la continuità della costruzione e dell’approvvigionamento dell’orfanotrofio, poneva già le basi per un nuovo orfanotrofio, quello di Vila Prudente, e nello stesso tempo si occupava della formazione delle Suore. Per non parlare dei vari viaggi pastorali attraverso le città e le fattorie dell’interno dello Stato di San Paolo, dove lavoravano migliaia di immigrati italiani.
Padre Giuseppe si prendeva cura delle migliaia di immigrati italiani sparsi nelle piantagioni di caffè nello Stato di San Paolo, Paraná ma aveva in programma di andare a Minas Gerais e Santa Catarina. Quanto agli orfani, era più tranquillo, perché avevano l’amorevole attenzione di sua sorella Madre Assunta e di altre Consorelle.
La vita di padre Giuseppe Marchetti è stata intensa e inquieta, come ha scritto il professor Augustin Wernet: “Nell’assistere gli immigrati, che erano sparsi in varie regioni dello Stato di San Paolo, padre Giuseppe Marchetti non ha posto restrizioni. Sapendo che una grave malattia li aveva colpiti a Jaú, affrontò innumerevoli sacrifici per assisterli e confortarli. Dedicandosi interamente alla sua missione, a Jaú, dopo un mese, contrasse la febbre gialla e il tifo che in breve tempo lo portò alla morte lasciando tutti sgomenti e increduli, soprattutto la sorella Assunta che si è trovata ad affrontare, senza Padre Giuseppe, grandi difficoltà e sfide di ogni tipo.” Era il 14 dicembre 1896. Qualcuno esclamò: “È morto un santo! Era maturo per il paradiso”.
Padre Giuseppe Marchetti è il fondatore dell’Orfanotrofio “Cristoforo Colombo” e Cofondatore della Congregazione delle Suore Missionarie di San Carlo Borromeo, Scalabriniane.
L’8 luglio 2016, dopo un lungo processo canonico, Papa Francesco ha riconosciuto le Virtù Eroiche di martire per le fatiche apostoliche, del nostro Cofondatore padre Giuseppe Marchetti.