Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, in tutto il mondo una persona su quattro soffre di qualche tipo di disturbo legato alla salute mentale, ma circa il 60% dei malati non cerca aiuto. Questa percentuale aumenta sensibilmente quando si aggiungono fattori quali la persecuzione, la necessità di fuggire da conflitti armati o disastri naturali, la mancanza di accesso a cure mediche salvavita. Lo ricorda, nella Giornata Mondiale della Salute Mentale, Medici Senza Frontiere (MSF) che da vent’anni dedica alla salute mentale programmi specifici durante le emergenze umanitarie in decine di paesi. Per le persone che hanno vissuto violenze o disastri naturali, che sono state separate dalle loro famiglie o hanno visto morire persone care, la sopravvivenza va oltre il benessere fisico. Anche quando le lesioni sono state trattate, possono rimanere ferite psichiche nascoste. Tuttavia, vi sono molti ostacoli che rendono difficile accedere alle cure di salute mentale, come la comprensione della sua utilità, le barriere linguistiche e culturali, il breve tempo di contatto tra professionisti e pazienti o lo stigma sociale.