Suore Missionarie di San Carlo Borromeo Scalabriniane

Suor Monica Leticia Tozzi alla Direzione dell’Ufficio Migrantes di Siracusa

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Con decreto ufficiale firmato dall’Arcivescovo Francesco Lomanto, Suor Monica Leticia Tozzi è stata nominata Direttrice dell’Ufficio per la Pastorale dei Migranti dell’Arcidiocesi di Siracusa.

“Suor Monica – ha dichiarato il Direttore regionale della Migrantes per la Sicilia e la diocesi di Messina, Santino Tornesi – appartiene alla famiglia religiosa delle Suore Missionarie Scalabriniane e ha trascorso un periodo formativo nella nostra Chiesa locale, dove si è distinta per i suoi modi gentili, la preparazione teologica-pastorale, la sensibilità umana e spirituale. A nome di tutto l’Ufficio diocesano Migrantes, le rivolgiamo i migliori auguri per il nuovo incarico, assicurandole la nostra preghiera e la fraterna collaborazione”.

L’ufficio diocesano per la Pastorale dei Migranti è un organismo pastorale istituito dall’Arcivescovo per garantire l’assistenza religiosa ai migranti, italiani e stranieri. Nel caso specifico di Siracusa, l’ufficio si occupa anche di fornire supporto psicologico, sanitario e linguistico ai migranti che giungono nei centri di prima accoglienza.

“Siamo presenti a Siracusa da 10 anni, in questo tempo il nostro carisma si è diffuso nella popolazione, è stato accolto e valorizzato e noi ringraziamo l’Arcivescovo Lomanto per avere nominato una suora missionaria scalabriniana per fare la Direttrice dell’Ufficio per la Pastorale dei Migranti dell’Arcidiocesi di Siracusa.” Ha detto suor Neusa de Fatima Mariano, superiora generale delle suore missionarie scalabriniane, aggiungendo: “Una comunità accogliente è anche essa chiamata ad un cambiamento, ad una elasticità, a questo scopo si educa la società civile ad una sempre maggiore sensibilizzazione rispetto al fenomeno delle migrazioni. Oggi le sfide son cambiate, lo scenario politico è continuamente in subbuglio ma siamo parte di una Chiesa che crede nell’unità, che si lascia interrogare da un fenomeno sempre attuale come quello della mobilità umana.”

Siracusa, situata all’estremità sud-orientale della Sicilia, è stata una delle prime province ad essere coinvolta dal fenomeno migratorio. A partire dagli anni ’70, la città ha svolto un ruolo di transito per i migranti provenienti dal Nord Africa che si dirigevano verso il resto della Sicilia e dell’Europa, con particolare concentrazione proprio a Siracusa.

Nonostante i numeri dimezzati rispetto all’anno precedente (ad aprile 2024 gli sbarchi sono stati 9.479 contro i 20.364 dello stesso mese del 2023), l’arrivo dei migranti sulle coste di Lampedusa continua senza sosta. Tra le principali provenienze figurano il Bangladesh, la Siria e la Tunisia. A oggi, si contano 688 minori non accompagnati.

Se i conflitti armati, le crisi e l’instabilità politica rappresentano le cause primarie e più evidenti delle migrazioni, altri fattori, spesso intrecciati tra loro, non possono essere trascurati. Si fugge da persecuzioni, sfruttamento e schiavitù, da disuguaglianze economiche, dall’accesso diseguale a cibo, acqua, farmaci e cure mediche. Tra le cause figurano anche gli effetti della crisi climatica, i disastri ambientali, la siccità e i processi di desertificazione.

Esistono diverse tipologie di centri di accoglienza. Appena sbarcati, i migranti vengono indirizzati verso i centri governativi (“hotspot”) dove ricevono la prima assistenza e vengono sottoposti a pre-identificazione. A Siracusa, gli hotspot sono assenti in quanto i migranti raramente sbarcano direttamente sulle coste siracusane. Dopo questa prima fase, segue l’accoglienza in centri di prima accoglienza, dove i migranti rimangono il tempo necessario per l’identificazione, l’accertamento dello stato di salute e la valutazione della vulnerabilità. Successivamente, avviene lo smistamento verso strutture di seconda accoglienza, che hanno l’obiettivo di favorire l’autonomia del migrante sul territorio. A questo servizio accedono anche i minori non accompagnati.

Tra i migranti con residenza stabile a Siracusa, la comunità più numerosa è quella proveniente dalla Romania, seguita da Marocco e Sri Lanka. Con loro vengono realizzate iniziative mirate all’integrazione, promuovendo la crescita integrale del migrante nel rispetto dei suoi valori culturali e religiosi. Si tratta di giovani, nuclei familiari, minori non accompagnati e neo-maggiorenni che hanno completato il percorso di accoglienza.

“Chi emigra è costretto a modificare alcuni aspetti che definiscono la propria persona e, anche se non lo vuole, forza al cambiamento anche chi lo accoglie”. Il messaggio di Papa Francesco rappresenta una preziosa guida per l’operato dell’Ufficio Migrantes. Il migrante, infatti, si trova costretto a modificare abitudini, aspetti culturali e alimentari. Il carisma delle Suore Scalabriniane sostiene questo cambiamento. 

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