In realtà non si può parlare di sviluppo sostenibile senza solidarietà
“Penso a voi e al vostro impegno di questi giorni, nei quali affrontate temi fondamentali, tra cui le sfide della politica, lo sviluppo dell’economia, la tutela dell’ambiente, l’impiego delle tecnologie. Vi auguro che la domanda alla base delle riflessioni non sia tanto quali sono le migliori opportunità da sfruttare?, ma quale tipo di mondo vogliamo costruire insieme? È un interrogativo che ci porta a lavorare pensando ai popoli e alle persone più che ai capitali e agli interessi economici; una domanda che non guarda all’immediato domani ma all’avvenire, alla responsabilità che grava su di noi: trasmettere questo nostro mondo a chi verrà dopo di noi, preservandolo dal degrado ambientale e, prima ancora, morale”. Lo ha detto Papa Francesco in un videomessaggio inviato ai partecipanti del World Government Summit di Dubai. “In realtà non si può parlare di sviluppo sostenibile senza solidarietà (cfr Lett. enc. Laudato si’, 159).
Potremmo persino dire che il bene, se non è comune, non è veramente bene. Forse mai come ora il pensare e l’agire richiedono dialogo vero con l’altro, perché senza l’altro non c’è futuro per me. Vi auguro allora, nelle vostre attività, di cominciare dai volti delle persone, di avvertire il grido dei popoli e dei poveri, di riflettere sulle domande dei bambini. Con questi pensieri vi ringrazio e vi auguro un lavoro proficuo al servizio del bene comune, e chiedo al Signore di benedire il vostro impegno per un mondo più giusto e più prospero per tutti”, ha proseguito.