“Il tempo della vicinanza” con “le famiglie delle vittime, con gli sfollati che hanno perso la casa e gli affetti, con l’intera città di Genova” riesca a portare “una vicinanza fattiva, operosa, intima, silenziosa e non rabbiosa, senza fomentare odi ideologici, senza atti di sciacallaggio politico e desideri di vendette”. E’ quanto ha scritto il presidente della Cei, il cardinale, Gualtiero Bassetti, in un articolo pubblicato per il Settimanale dell’Osservatore Romano. Secondo Bassetti, “la sponda dell’azione, invece, implica non solo un grande sforzo comunitario, ma una responsabilità condivisa e un impegno civile costante e duraturo. Da molti anni, con tutti i limiti dell’azione pastorale, ho lanciato l’allarme nei confronti della ‘nostra diletta Italia’, che in più occasioni ho definito come il paese della ‘fragile bellezza’. Un paese stupendo, meraviglioso nel suo paesaggio e nelle sue opere d’arte, ma estremamente fragile nel suo tessuto urbanistico, territoriale e anche in quello sociale”. “Questo crollo – ha continuato parlando del crollo del Ponte Morandi – ci mette davanti a una serie di interrogativi, e di responsabilità, che non sono riconducibili soltanto a un caso giudiziario, ma rappresentano una grande questione culturale, sociale e morale del paese. Dietro alla decisione di costruire (e custodire) una infrastruttura a uso pubblico, infatti, non vi e’ solo l’opera dell’ingegno umano nel concepire e applicare le moderne tecniche di costruzione, ma molto di più: c’è l’idea di una comunità di persone, dei motivi dello stare assieme, del rispetto per il territorio e, in definitiva, del bene comune”.