“Come cristiani non possiamo essere indifferenti di fronte al dramma delle vecchie e nuove povertà, delle solitudini più buie, del disprezzo e della discriminazione di chi non appartiene al ‘nostro’ gruppo. Non possiamo rimanere insensibili, con il cuore anestetizzato, di fronte alla miseria di tanti innocenti. Non possiamo non piangere. Non possiamo non reagire. Chiediamo al Signore la grazia di piangere, la grazia che converte il cuore davanti a questi peccati”. E’ quanto ha detto Papa Francesco in piazza San Pietro per la 105esima Giornata mondiale del migrante e del rifugiato che si è tenuta oggi. Davanti a circa 40mila persone (tra cui anche una delegazione delle suore missionarie scalabriniane e dei rifugiati del progetto Chaire Gynai), il pontefice ha poi aggiunto: “Dobbiamo avere un’attenzione particolare verso i forestieri, come pure per le vedove, gli orfani e tutti gli scartati dei nostri giorni”, sottolineando il ruolo “di tutti gli abitanti delle periferie esistenziali che assieme ai migranti e ai rifugiati sono vittime della cultura dello scarto”.