“Paolo, che parla nel grande porto di Corinto, ci ricorda che l’Assunta e’ sinonimo di risurrezione, di vita, di pace. Chi ha fede in Gesu’ e si affida a Lui risorgera’, la sua vita avra’ una fine nell’abbraccio con il Padre. Se queste parole dal porto di Corinto arrivassero nei nostri porti, dove morte e vita si affrontano, chiuderemmo o spalancheremmo i nostri porti?”.E’ quanto ha detto l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, monsignor Gian Carlo Perego, nell’omelia della messa dell’Assunta. “Se per ogni persona il destino è la risurrezione e la vita, come credenti potremmo accettare di abbandonare alla morte tanti nostri fratelli e sorelle? Il porto non e’ il luogo da cui guardare la citta’, ma e’ il luogo da cui si guarda il mare e chi arriva dal mare”, ha aggiunto. “Oggi, purtroppo, siamo abituati a vedere e a denunciare immagini di un deserto, tappa di un cammino, di una fuga dalla morte da parte di donne e uomini, che diventa luogo della tratta degli esseri umani, della violenza e degli stupri: non rifugio, ma tomba”, ha proseguito Perego.