La storia che vogliamo raccontare oggi è quella di Vanessa Gamero.
Una storia piena di speranza verso il futuro, di ricerca di nuove e migliori opportunità.
Il suo percorso verso una vita migliore è cominciato a 10.000 chilometri di distanza, a El Salador, passando per conflitti, paure e tutte le insicurezze tipiche di chi abbandona la propria terra verso un domani incerto.
Nel 2017 Vanessa arriva in Italia senza conoscere la lingua o le abitudini socio-culturali di questo paese.
La sua forza la spinge ad un percorso dove l’integrazione e la ricerca di un lavoro erano fondamentali per la sua sopravvivenza.
Vanessa con il suo coraggio trova un lavoro e una piccola stanza nella zona Tuscolana.
Nonostante abbia imparato molto da quel lavoro, Vanessa si rende conto che in alcune situazioni esistono ancora discriminazioni “venivo trattata come una schiava” afferma.
Una breve storia d’amore avuta con un uomo nel 2019 le lascia la piccola Brisa, il suo più grande e immenso amore.
L’uomo le abbandonerà poco dopo, ma Vanessa spinta dall’amore per la piccola e nella consapevolezza che siamo tutti amati da Dio, non si abbandona allo sconforto e dopo essere passata per vari centri d’accoglienza incontra il progetto “Welcome Woman” di Chaire Gynai della Fondazione Scalabriniana.
Qui passa del tempo con altre donne rifugiate, Vanessa e Brisa non sono più sole, insieme a loro e all’amore e all’attenzione di Gesù sono a casa.
“Donne di nazioni e continenti diversi che sono unite sulle fondamenta della stessa comunione e che avanzano insieme a ogni nuovo giorno, nella certezza che “la casa del popolo è il mondo”.
Questa storia ci dimostra che con volontà e il cuore di speranza possiamo sempre cercare un futuro migliore, anche nelle situazioni più difficili.
Auguriamo a Vanessa e Brisa una vita sempre migliore e preghiamo per loro.