Vi presentiamo un altro numero della Traditio Scalabriniana, Sussidi per l’approfondimento, numero 29, “A voi infatti ho trasmesso, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto”: sono parole di Paolo nella Prima Lettera ai Corinzi (15,3), parole che esprimono al meglio il significato del termine latino traditio. Esso dice, allo stesso tempo, la necessità di ricevere e di passare: di voce in voce, da cuore a cuore, di generazione in generazione… passare ciò che anche noi abbiamo ricevuto.
Dire traditio è riconoscere che nessuno di noi incomincia per primo nella missione che gli viene affidata, ma tutti riceviamo la staffetta e siamo chiamati a fare la nostra parte per poi passarla di nuovo. E nel ricevere e passare ci è chiesta una cura speciale per le motivazioni profonde che stanno all’origine ed hanno mosso Giovanni Battista Scalabrini, fondatore e/o ispiratore dei nostri istituti come anche di tanti amici che a lui si riferiscono.
A questo vuole contribuire il nuovo numero dei sussidi alla Traditio Scalabriniana che esce in concomitanza con il 1º giugno, appuntamento scalabriniano per eccellenza. I tre articoli – che pubblichiamo ciascuno in due lingue – non sono nati “a tavolino” ma “sul campo”:
– l’approfondimento di padre Alfredo J. Gonçalves – Elementi per una lettura sapienziale delle migrazioni – proviene dal corso di formazione dei missionari giovani svoltosi a Piacenza nel giugno dello scorso anno, l’ultimo prima del capitolo generale;
– la testimonianza di Monica Martinelli – Il Sinodo della “Chiesa dalle genti”. I migranti, preziosi collaboratori del disegno di Dio – raccoglie l’esperienza fatta nella Commissione Centrale del Sinodo e condivisa anche con padre René Manenti;
– l’approfondimento di suor Elizabeth Pedernal – Riflessioni biblico-teologiche sul fenomeno della tratta di persone e del loro sfruttamento sessuale – è il frutto di tanti incontri ai quali ha partecipato come consigliera generale e, in particolare, di un recente viaggio nelle Filippine.
Ci auguriamo che anche questa pubblicazione possa servire a tener vivo nella Famiglia Scalabriniana il desiderio di ricevere e passare.