“Il crollo del Ponte Morandi ci ha travolto in modo incredibile; era il ponte della nostra città’, lo abbiamo percorso centinaia, migliaia di volte; era il ponte di Genova, apparteneva alla vita di tutti noi, era un luogo familiare, di casa; si può dire che è crollato un pezzo di casa nostra. Tutti ben sappiamo che su quel ponte, in quella mattina di trenta giorni fa, potevamo esserci noi o qualcuno dei nostri familiari o amici stretti”. E’ quanto ha detto mons. Nicolò Anselmi, vescovo ausiliare di Genova, nella cerimonia di commemorazione del crollo del Ponte Morandi. “Insieme ai nostri 43 amici travolti dal disastro siamo, in un certo senso, morti tutti noi; è per questo che parlando con tante persone siamo così turbati e scossi”, ha proseguito: “Ma come tutti siamo crollati con il ponte e siamo morti con le vittime cosi’ tutti rinasceremo insieme al nuovo ponte e tutta la città risorgerà. Genova risorgerà con l’impegno e il contributo di ognuno di noi; rinascerà se tutti saremo più attenti e appassionati nel nostro compito e nel nostro lavoro, se ci impegneremo ad essere papà e mamme, figli, studenti e insegnanti, giovani e anziani, lavoratori, operai e professionisti, politici e giornalisti, preti, volontari, nonni e casalinghe migliori, lontani dai riflettori, nel servizio ordinario e quotidiano”.