Brasile, Imdh partecipa a firma proposte contro scomparsa persone
Un’agenda pubblica, composta da cinque misure prioritarie, il cui obiettivo principale è quello di garantire politiche pubbliche nazionali per prevenire e combattere la scomparsa delle persone è stata presentata ai candidati alla presidenza della Repubblica del Brasile. Il documento è stato preparato dal Consiglio federale di Medicina (CFM), dal Programma sulle persone scomparse del Ministero pubblico di San Paolo, dall’Istituto Migrazione e diritti umani (Imdh), e dalla ONG delle Madri di Sé.
Le proposte sono state inviate il 10 settembre. Lì le entità firmatarie evidenziano il numero allarmante di casi di scomparsa nel Paese. Le stime indicano che circa 50 mila bambini e adolescenti scompaiono ogni anno in Brasile. San Paolo detiene il 30% di questo totale, il più alto indice nazionale. “Vogliamo stabilire canali di dialogo con i decisori per renderli consapevoli di questo problema che affligge migliaia di famiglie brasiliane”, ha detto il presidente della CFM, Carlos Vital Tavares Corrêa Lima. Il documento evidenzia cinque misure. La prima, considerato la più importante, è quella di stabilire una notifica obbligatoria dei casi da parte delle autorità di polizia su un registro nazionale costantemente aggiornato che dia visibilità ai fatti avvenuti. Tale piattaforma era sotto la responsabilità del Ministero della Giustizia, ma è stata disattivata dopo le critiche per la mancanza di aggiornamenti. Il presidente e fondatore dell’Associazione di Ricerca e Difesa per bambini scomparsi, meglio conosciuta come ONG Madri di Sé, Ivanise Spyridon, sottolinea come sia una “vergogna” per il Paese il fatto che ci sia registro nazionale dei veicoli sottratti e non hanno uno strumento simile per aiutare nella ricerca delle persone. “Noi sosteniamo che i canali debbano essere impostati per aggiungere importanti contributi alla adozione di politiche pubbliche e per la loro effettiva attuazione, con meccanismi per evitare questa piaga sociale che viola la dignità delle persone e degrada profondamente la società”, ha detto suor Rosita Milesi, Imdh.